Varietà di riso a chicco lungo e sodo, la cui creazione è contesa tra diverse zone, ha trovato nei terreni del Basso Pavese un habitat ideale, che ne ha favorito lo straordinario sviluppo. Ottimo per i risotti, grazie alla capacità di assorbimento dei condimenti, presenta maggiori quantità di amido rispetto ai risi più comuni e grande resistenza alla cottura.
La pianta presenta stelo molto lungo e sottile che ne rende particolarmente delicata la coltivazione quando la spiga giunge a maturazione, perché tende ad adagiarsi a terra piegata dal suo stesso peso. A tal proposito, per facilitare il lavoro degli agricoltori, sono stati creati ibridi con stelo breve e robusto, che producono un chicco piuttosto simile a quello del Carnaroli e che pur avendo nomi diversi (Karnak, Carnise, Caravaggio ecc), possono lecitamente essere venduti sugli scaffali dei negozi con il nome di Carnaroli.
Per questa ragione, per tutelare chi, come i fratelli Corbellini, sceglie di continuare a coltivare con metodi tradizionali, con concimi naturali, limitato uso di pesticidi e con tanta pazienza e passione, è stato creato un marchio di tutela del vero riso Carnaroli.
Si chiama Carnaroli da Carnaroli Pavese ed ha un sapore diverso dai “carnaroli” che sono commercializzati dalle grandi riserie. Provate!
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